La parola volontariato ha senso se associata a vocazione, se cioè prende slancio dall’intimo di una persona che si apre ad altri – e non è solo per empatia, ma piuttosto per scelta di vita, cioè risultato di tanti stimoli intellettuali ed emozionali che si combinano virtuosamente nel dono di sé.

Proviamo a vedere da vicino questa vocazione:

• il volontario è una persona in pace con se stessa: non porta con sé, e fuori di sé, i problemi personali (quando ne abbia);
• il volontario ascolta le voci dell’umanità sofferente, che sono le più deboli ma penetrano fino al cuore;
• il volontario fa tesoro della propria esperienza che, in fondo, è un vivere doppiamente: per sé e per un altro;
• il volontario è una persona che entra in un circuito che lo ri-educa attraverso il servizio gratuito;
• il volontario lavora nella condivisione e nell’affetto, non guarda con distacco ma offre il suo braccio;
• il volontario dà la propria disponibilità e stimola chi è disagiato a trovare in sé speranza e volontà di riscatto;
• il volontario nel donare non si annulla negli altri perché il suo dono si trasforma in valore.